Puntata di Soundcity Magazine del 04 marzo 2019

Puntata di Soundcity Magazine del 04 marzo 2019

Cari amici di Elegance Moda,

questa settimana nella trasmissione radiofonica “Soundcity Magazine”  che va in onda ogni lunedì alle 22,00 su

http://www.radiosoundcity.net/nw/

con la regia e gli interventi di Frank Loconsole

la nostra amica Fabia Tonazzi ci ha parlato di tutti gli scrittori e poeti nati il 4 marzo e che hanno dedicato poemi alla donna.  Potete trovare queste informazioni nel suo blog

I nati letterati del 4marzo . Dediche alla donna

Non dimentichiamo la lettera di Giovanni Paolo II alle donne:

“Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di un’esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.

Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.

Grazie a te, donna-figlia donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.

Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l’indispensabile contributo che dai all’elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del « mistero », alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.

Grazie a te, donna-consacrata, che sull’esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all’amore di Dio, aiutando la Chiesa e l’intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta « sponsale », che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.

Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.”

La giornata internazionale della donna si festeggia ogni anno l’8 marzo. Il significato della festa della donna è quello di ricordare le conquiste politiche, sociali ed economiche della donna e le violenze che hanno subito nella storia.  La storia della festa delle donne risale ai primi del Novecento: per molto tempo risalire la scelta dell’8 marzo ad una tragedia accaduta nel 1908, che avrebbe avuto come protagoniste le operaie dell’industria tessile Cotton di New York, rimaste uccise da un incendio. L’incendio del 1908 è stato però confuso con un altro incendio nella stessa città, avvenuto nel 1911 e dove si registrarono 146 vittime, fra cui molte donne. I fatti che hanno realmente portato all’istituzione della festa della donna sono in realtà più legati alla rivendicazione dei diritti delle donne, tra i quali il diritto di voto.
Parlando di Giorgio Bassani nato il 1916 Fabia mi ha invitata a parlare della moda femminile dell’epoca.

I primi del Novecento chiamati anche “Belle Epoque”  rappresentarono un periodo di grande fioritura anche per la moda. Il centro della moda era Parigi, infatti in Italia molte sartorie per essere al passo francesizzarono i loro nomi. In quegli anni nacque una figura professionale: il couturiere (lo stilista dei nostri giorni). Da semplice esecutore, la figura del sarto/a si elevava a creatore di moda. In ques’epoca il costume femminile subì cambiamenti radicali: inizialmente nei primi del 900 i corsetti davano al corpo  la forma ad S, poi gradatamente le donne iniziarono a liberarsi dai capi costrittivi e ci fu un nuovo rapporto tra moda e diritto al benessere fisico. Dopo il primo decennio del Novecento gli abiti assunsero una forma dritta e slanciata, i cappelli piumati erano simbolo di prestigio e ricchezza.

Dopo gli anni di privazione della guerra gli anni Venti si aprono come una nuova epoca di benessere ed ottimismo, furono chiamati “Anni ruggenti”.

Per la prima volta la moda si apre alle masse, i grandi magazzini portano la novità dei tessuti sintetici ed è tutto più accessibile.

Non sono più di moda le burrose tutte curve, la donna diventa sempre più longilinea, novità assoluta nel taglio dei capelli “Alla garconne”.

Protagonista assoluta della moda dagli anni 20 è Gabrielle Chanel, poi ribattezzata Cocò, che si fa interprete del gusto e dello stile della nuova generazione di donne pronte a combattere per la propria libertà.

Lo stile Chanel si rivolge ad un pubblico di massa piuttosto che ad uno elitario.

Nel 1926 Chanel presenta quelle che verrà definita “la divisa da sera per la donna moderna” consegnato alla storia della moda come “le peit noir”, ossia il tubino nero. Entrato nel mito, attraverserà indenne lo scorrere del tempo come esempio di eleganza. Vogue lo definirà “la ford di Chanel”. Come la FORD T il tubino ha un design moderno ridotto agli elementi essenziali.

Per il giorno l’abito anni ’20 più in voga è di taglio dritto con linee morbide, l’antenato del tubino, con orlo che arriva al ginocchio, presentato già nel 1916 dalle stiliste Lanvin e Chanel, che verrà poi ripreso nella moda successiva. La particolarità di questi vestiti è data dall’abbassarsi della cintura rispetto alla linea della vita naturale; si usano cinture su tuniche messe molto più basse, sui fianchi, o sono proprio delle finte cinture cucite sempre basse.

      

Un capo introdotto nella moda anni ’20 inoltre è la camicetta con scollo alla marinara, arrivata in Europa già nel 1917 con le truppe americane. E’ immediatamente adottata da nuovi designer, come Chanel, che inizia a produrle con stoffe tipiche dell’abbigliamento maschile, quali il jersey , e sono indossate con una gonna a pieghe e un cardigan tenuto chiuso da una cintura bassa. Nei giorni più freddi le ragazze portano un cappottino aderente o un cardigan, mentre per la sera le braccia possono rimanere scoperte, indossando sulle solo una mantellina sulle spalle. Un grande classico tra i vestiti anni ’20 nasce dal genio di Coco Chanel: l’abitino nero, ribattezzato anche Abito Ford, per la sua grande popolarità.

La data di nascita di un altro autore James Ellroy nato a Los Angeles il 1948 mi ha dato spunto per parlare della moda anni 40.

Si predilige uno stile militaresco, molto simile alle divise maschili indossate in guerra: spalle larghe e vita stretta per le giacche, camicie, e gonne a tubo o diritte o con pieghe fino al ginocchio. I colori sono altresì militari: marroni, verdi, beige e nero. Le scarpe si abbassano drasticamente, preferendo la stabilità di un tacco più modesto e robusto.

Addio a lana e nylon impiegate per le divise dei soldati e quindi poco reperibili per le donne. Sempre più utilizzato invece il rayon insieme con i nuovi tessuti artificiali scoperti nel decennio precedente. Nel 1946 la moda rinacque dopo il “new look” di Christian Dior, che stravolse completamente gli schemi proponendo una silhouette a clessidra modellata sulle curve della donna che vuole tornare a piacere. Vita strizzatissima gonna svasata e spalle strutturate.

La linea femminile si basa per i primi cinque anni di questo decennio essenzialmente sul “New Look” di Dior. Verso il 1955 le linee cominciano ad assottigliarsi, la figura della donna si fa più sinuosa, si impone il piccolo tailleur, capo destinato a divenire un classico.

New Look, nonostante il nome, era una controrivoluzione : i modelli si ispirano al passato, in particolare alla moda francese della seconda metà dell’ 800. Proponevano un modello di donna romantica, ed un look femminile e aristocratico. Il New Look è espressione di lusso, grazia ed eleganza. Secondo Dior il look deve essere coordinato in tutti suoi dettagli : cappello, guanti, scarpe e borsa in tinta.

Vestito corto Dior

Ricordate gli stili delicati e preziosi delle intramontabili e raffinate Grace Kelly e Audrey Hepburn, con il loro mitico little black dress e le ballerine sempre ai piedi. La moda bon ton è sicuramente senza tempo e, grazie a grandi icone del passato e a giovani attrici del presente, sembra destinata a non scomparire nemmeno in futuro. E’ lo stile delle donne di classe, eleganti, mai volgari, delle cosiddette “brave ragazze” che fanno degli outfit sobri, raffinati e sempre molto femminili la loro bandiera.

       

Noi di Elegance Moda abbiamo creato un abito ispirato a Grace Kelly che porta il suo nome utilizzando il voile che la diva amava molto indossare

   

Ora sono la televisione e il cinema americano a dettare moda e ad influenzare i costumi. Per la prima volta i protagonisti sono i teenagers, che si distinguono dagli adulti anche per l’abbigliamento: blue jeans, t-shirt, maglioni, giacche in pelle. La giacca di pelle diventa un must have della moda uomo.

   

ALLA PROSSIMA  PUNTATA AMICI!!

ELEGANCE MODA

Sabina e Antonietta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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